Words by Visconte Cobram / Pictures by Visconte Cobram & Cello

 

 

STOKED, SO STOKED, STOKE-O-METER, STOKE DROPPER.

Ho un telefono nuovo che fa le foto belle, ho fatto un sacco di foto.

Son diversi mesi che con Cello si dice di fare un giro insieme, ogni tanto ci proviamo, si apre una chat e si ragiona di tracciati ecc.

Al Sabba dello Stirone Cello butta li l’idea di andare alla Serchio in bici seguendo la Via Vandelli.

Si apre un altra chat che parte male subito: i giorni son pochi (due) e Clava non sa se puo venire.

Entra Fisto a gamba tesa: modifica l’idea del percorso e infonde linfa vitale nella chat. Cello indietreggia, deve essere lunedi mattina al nord per lavorare. Clava conferma che non puo venire, esce dalla chat.

Fisto incalza, conferma la presenza di Lulu.

Io vado a fare un giro con gli Arnesi – sono stanco, ho freddo e mi fa male il polso. Il giorno dopo si dovrebbe partire; l’idea che Fisto spinge e’ di partire da Modena.

Pare che Cello non venga perche non ce la fa a tornare in su dopo la Serchio.

Mi sa che non vado manco io

Tipo “chi cazzo me lo fa fare di andare a fare sta sfacchinata che poi la Serchio la vorrei vincere e col cazzo che faccio il risultato se mi faccio il culo i due giorni prima”.

Metto comunque la sveglia alle 6 perche ancora il cuore di scrivere “non vengo” nella chat non ce l’ho.

Mi sveglio alle 6 ma non mi alzo, penso al modo migliore per dire che non vado. Cioè mica voglio sembrare fregnone che non ce la faccio – ho male al polso, io!

E nulla, Fisto mi scrive che viene pure Cello, il ragazzo a cui faccio la corte da quasi tre anni, tocca andare.

Il treno per Modena ce l’ho alle 8.05 dalla stazione di Compiobbi e naturalmente non ho fatto ancora nessun tipo di preparazione logistica. Butto roba alla rinfusa nelle borse della bici e esco, fuori di casa ci sono tre caprioli.

Arrivo a Modena e mi dirigo alla stazione degli autobus: e’ stato deciso che andiamo a Pavullo per risparmiarci tipo 60Km di asfalto. #weowntheautolignee

Il fatto che ci lasciano caricare 4 bici sul bus ci mette tutti di buon umore e sul torpedone parton le cazzate e la Grappa Dei Cugini (d’ora in poi abbreviata GDC).

Arrivati a Pavullo il Fisto, Mastro Tracciatore, confronta la traccia con la mappa cartacea di Cello.

4 GPS, due con la traccia caricata e una mappa cartacea per non capirci un cazzo o quasi: a parte il fatto che i primi 3 km sono all’indietro la traccia e’ tutta segmentata e insomma ci capiamo poco. Comunque comincia a cazzo tutto a spinta.

Appare pure subito chiaro che Cello potrebbe permettissi di pareggia’ col Barno in quanto a bestemmie.

Si spinge, il tracciato e’ poco pedalabile e quando spiana non dura un cazzo.

Fallisco un guado e mi bagno i piedi.

Si continua a spingere con la differenza che ora non c’e neanche una parvenza di sentiero a terra, abbiamo una idea generale della direzione.

Finalmente si arriva a un bel fondo battuto e un po sabbioso fino al Ponte del Diavolo.

Sale il morale, scende il sole.

Si pedala al buio su asfalto per arrivare a Barigazzo, dove il Fisto ha prenotato l’aberguccio san Giorgio.

A questo punto il gentil lettore avrà capito che il Fisto e’ il tour manager di questa uscita.

Abbiamo fatto solo 30Km oggi ma son stati duri duri. Dice 1200m di dislivello.

Ti immagini, no, come ci si sente ad arrivare all’alberguccio che c’e il camino acceso?

Ecco.

Beviamo molto e mangiamo tutto.

Se vuoi sapere cosa e’ successo nel lettone dovrai chiederlo a qualcun altro, quei meravigliosi momenti me li tengo nel cuore.

La mattina dopo si riparte con molta piu sicurezza riguardo alla traccia da seguire: la Vandelli passa da li e la prendiamo sicuri.

Bello Bello

Si va che e’ un piacere.

Si arriva al passo di Cento Croci

Qualche Km dopo troviamo l’indicazione per Sasso Tignoso, una roccia che si alza per tipo 200m, bastano 2 minuti per capire che vogliamo andare in cima, il problema e’ che Lulu non vuol venire, gli suggeriamo di aspettarci al bivio ma lui decide di andare avanti da solo. Senza GPS.

Non rivedremo piu Lulu nei prossimi tre giorni.

Ci arrampichiamo a piedi sul roccione.

Si continua, altri posti e strade bellissimi, ci dirigiamo verso il passo delle Radici e incontriamo un signore in mtb che ci consiglia con enfasi di abbandonare la traccia asfaltosa che era programmata e optare per un altro stradone sterrato che ci avrebbe portato a Barga, ci fermiamo a mangiare e decidiamo che fare.

Il vino faceva cagare.

Ok, seguiamo il consiglio del tipo.

Ottimo consiglio

ma davvero ottimo, eh

insomma si arriva a Barga e ci infiliamo nella valle del Serchio che mancano ancora 50Km a Nozzano.

Il crinale era soleggiato, la valle e’ umida e fredda, ci sono le macchine e nessuno si aspettava che fossimo cosi lontani.

testa bassa, pedalare.

Poi si arriva, come sempre.

Ciao Gori.

 

 

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